top
logo

Chi è online

 34 visitatori online

Archivio Museo


Primo Quarto PDF Stampa E-mail
Scritto da Totò Mirabile   
Sabato 15 Gennaio 2011 08:22

AMORE LONTANO

Sguardi freddi di giovani soldati
che al silenzio ritornano alle camerate
cercando di mascherare il gentile pensiero
che dal viso traspare con tanto gelo.
Col pensiero rivolto all'amore lontano
col cuore immerso tra ruvide lenzuola
non può nascondere nel silenzio
delle fredde camerate
una frase bagnata da lacrime salate:
"Buona notte Amore".

Totò Mirabile

ANCHE LUI FU GAGLIARDO

Cielo coperto d'un nero minaccioso
case vuote dai muri sgretolati
strade buie e quasi sempre polverose
e cani scarni che sembran patire.
Si sa e si guarda tanto
però s'ignora quel vecchietto stanco
egli un giorno fu gagliardo.
Il sapore della vita
è qualcosa che si aggrappa
e di lontano si sente una canzone.
Giunge in tempo quel garzoncello
ma cosa fa quel bianco vecchierello?
Quella verga che cammina
tanta polvere poi innalza
mentre l'altro fischiettando
giunge presto al forno antico
e se l'altro va a tendere la mano
soltanto il cane moscio e scarno
cede bene quel tozzo duro
e la stradetta ha tanto onore.

Totò Mirabile


AVVOLTO

Abbandonata la speranza
voglio al più presto dimenticare.
Dimenticare la tristezza
non è una cosa tanto facile
anzi mi rivedo avvolto
dal nero manto della solitudine.
La solitudine
che ha spesso dominato
la mia vita
come se fosse una  condanna
o il mio miglior vestito.
Se riuscirò ad avere compagnia
butterò il mantello della solitudine
nel più profondo degli abissi.
Canterò e suonerò per tutti
e così con suoni e canti
bandirò la tristezza
strapperò la solitudine
e resterò avvolto dall'allegria.

Totò Mirabile

BARBARIE

Illusioni, chimere, rancori,
sorrisi, pianti e tante tenerezze.
Guarda gli altri: sono sereni?
Forse rassegnati?
Forse ridono?
O forse piangono, nascondendosi?
Chi lo sa cosa hanno?
Addii, arrivederci, a presto, a mai più!
E lacrime senza pianto.
Ipocrita! Meschino!
Guardati alle spalle!
Ma tu non puoi! E gli altri?
Vile! Giù la maschera!
Vai in fondo e non ti fermare mai!
Certamente salirai su quel ponte e giù.
Butta il sasso in cielo,
finirai per ammazzarti
e avrai modo di capire.
Ma gli altri non sanno
che  vuoi aiutarli‚
anche perchè ormai senti
debitamente di farlo.

Totò Mirabile

CALMARMI

Attraverso i campi
la folta striscia boscosa
che costeggia il fiume
é il mio abituale rifugio.
La selvaggia solitudine del bosco
il vicino frusciare del fiume
hanno il potere di calmarmi.
Calmarmi!
Le angherie e i soprusi
che durante la vita
ci fanno terribilmente soffrire
mi accrescono tanto.
Cosicché la mia umiltà
così vera e profonda
forse nasce dal dolore mio.

Totò Mirabile

DALLA VIUZZA

Solingo e taciturno odo
dalla viuzza  le campane
del Carmine suonare.
Allarmanti sono i tocchi
per quello strano tintinnio.
Un martorio!
Un vivente si è speso!
Un martorio desolante!
Calmo e senza tristezza
Quasi di marmo resto io
perchè colui che è morto
nascerà a nuova vita.

Totò Mirabile

E CANCELLO'

Un uomo dai capelli bianchi
dal viso sciupato: suo padre.
Poi il vento volle e cancellò
e un bimbo solo si trovò.
Passa il tempo come mai?
Un uomo solo si trovò.
La sera andò alla taverna
e molto tardi rincasò.
Quando l'inverno bussò e ribussò
un uomo dai capelli bianchi
dal viso sciupato si affacciò.
Poi il vento volle e cancellò

Totò Mirabile


FATICA NOTTURNA

Scesa la sera tutto ad un tratto
e tutto intorno gran buio si è fatto
e quando sembra tutto dormire
c’è qualcuno a cui spetta vegliare.

Il pescatore butta giù le reti
e crede che grande pesca ci sarà.
Il fornaio accende il forno 
il suo pane tanta gente sfamerà.

Il macchinista anche a notte fonda
condurrà il treno con attenzione.
Il pilota lassù nel cielo scuro
certamente non si addormenterà.

La gente dice che il lavoro è fatica
ma lavorare di notte è condanna vera.
Perché questa grande punizione
per aver mangiato solo una mela?

Non si dica poi che la fatica notturna sia
poca cosa per espiare le colpe antiche.
E poi questa grande fatica notturna perchè                
deve durare sempre e per tutta la vita?

Totò Mirabile

FELICE

Guardando la natura
la mia mente venne assalita
da felici ideali.
La mia anima era felice,
la mia mente lucida,
nel pensar di non essere vivente.
Perchè le montagne,
i prati e tutto ciò che c'è
di non vivente
erano impietriti.
E improvvisamente
fui felice.
Questi pochi attimi
mi fecero dimenticare
la crudeltà degli uomini
rendendomi felice.

Totò Mirabile

GUARDAMI

Guarda questo volto meschino,
questi occhi pure lacrimanti,
queste labbra scolorite,
queste mani sempre tremanti,
questo cuore poverino.
E tu mi dici poeta!
Io sono un povero fanciullo
che non ti sa dire amore senza arrossire,
pur sapendo che l'animo tuo è gentile.
Che fai ora!? Piangi?
Le tue lacrime sono meravigliose
e io non ti so dire ancora amore.
E tu mi dici poeta!
Non vedi?!
Io sono solo un povero fanciullo
che piange,
e tu mi dici ancora poeta!

Totò Mirabile

I RAGAZZI DELLA BORGATA

I ragazzi della borgata
avevano paura di rompere
quel silenzio di pace.

I ragazzi della borgata
cantavano sempre piano
le note di quella canzone.

I ragazzi della borgata
sapevano sempre ignorare
i vicoli ben nascosti.

I ragazzi della borgata
andavano volentieri
al fiume dall'acqua limpida.

Fu per caso che si accorsero
di volersi un gran bene,
i ragazzi della borgata.

Si videro tanto felici
e gridarono forte forte amore
i ragazzi della borgata.

Totò Mirabile

IGNORANDO

Tu che per natura non sei un  vivente,
e vorresti a qualsiasi costo  vivere
non sai che pur sconoscendo la vita
vivi il tuo essere di grande componente.
Ignorando la vita vivi il tuo essere
perchè chi conosce la vita desidera
alcune volte anche una morte crudele
e spesso chiede e supplica di morire.
Morire ed essere per natura un morto
e poi rimpiangere di non esser  tra i vivi.

Totò Mirabile

IL PINO CRESCE ANCORA

Il pino stava muto
Clara scriveva frasi per l'amoroso
incidendo cuori di grazia assai fini
trafitti senza alcuna pietà.
Tu amor mio
tristemente e quasi piangendo
le rimembranze tosto assapori.
Il mare canta strano
e il vento come un lamento
mi fa sentire ancora più lontano.
L'alba mi strugge
e parto in coda con tristi e crudeli
per arrivare alla buon'ora
sul solito sentier.
Crudel di volto mi sento venir meno
il cor mio stenta a vederti gioiosa
ed ecco che calasi un sonno profondo.
Meglio star qui ma non lontano!
Il grande pino cresce ancora
Clara scrive sempre le solite frasi
incidendo cuori di grazia assai fini
trafitti senza alcuna pietà.

Totò Mirabile

LA STAGIONE DELLE PIOGGE

E venne puntuale la stagione delle piogge
quel vecchio contadino con la vanga in mano
con fatica allungava il suo tardo passo.

Il gatto sulla soglia miagolando saltellava
e con l’arrivo della bella primavera
gli uccelli cinguettavano di ramo in ramo.

Tante grosse spighe portò quella stagione
e sulla soglia il gatto stava ad attendere
come sempre il suo stanco padrone.

Ritornò la stagione delle piogge
ma quel vecchio contadino non c’era più
e non si vide più quel gatto saltellare.

Soltanto le stagioni delle piogge ritornarono
ogni anno sempre puntuali e con loro il ricordo
di quel gatto e del suo stanco padrone.

Totò Mirabile

LE COSE DI SEMPRE

Quattro vecchie case abbandonate
quel paese che giace nella pace.
Quella pace tanto da invidiare
è un tormento per chi non ha amore.
Poi dalla valle
il vicino frusciare del fiume
attraverso i campi
la selvaggia solitudine del bosco
dalla chiesetta
il suono melanconico d'un canto
dalla stradetta
il vociare dei ragazzini
e poi..........
le cose di sempre.
Si spera un giorno amore
invece la vita a volte
rende asfalti neri e duri cementi
palazzi che osano sfidare il cielo
e poi.........
le cose di sempre.
Forse si vuole ma non si può
dimenticare che amare vuol dire...
le cose di sempre.

Totò Mirabile

SERENITA' PERDUTA

Il vento anima le foglie e le nubi  s'imbrunano
gli alberi irrequieti stanno e i corvi sembran gioire.

La sera ride di quel ciel ed ecco una saetta
che annunzia giocosa il suono d'un tuono.

Sul tetto passa un gatto nero e la notte ha paura
e dei goccioni strani cadono fino alla mezzanotte.

Il lupo comincia a latrare e le tende bianche sporche
sembran fantasmi senza cuori e lassù il cielo sì oscura.

Ecco che alcuni scheletri che si muovon dalle tombe
e si ode di lontano il grido straziante d'un bambino.

Ribaltate le bare dei monachelli e i teschi rotolan giù
sopra il tavolo di marmo nel salone del castello.

Un bambino è stato sacrificato e dal piccolo cuore
esce rosso sangue che il vampiro gusta avidamente.

Mentre danzano scheletri parlanti si batton il petto
e streghe maledette cantan in coro battendo le mani.

La lama affilata è pronta e il cuore esce fuori dal petto
il tuono sembra impertinente e la pioggia cade strana.

Corpi di morti ancora vivi si divoran a vicenda le  membra
l'anima corre disperata in fuga e  le scale son più lunghe.

La porta non vuole darmi mano e di scatto mi sento toccare,
mi giro e vedo un vampiro assetato che mi vuole amare.

Spaventato a morte stramazzo a terra ormai senza forze,
vedo tutto nero e improvvisamente mi sento svenire.

Quando apro gli occhi mi ritrovo sepolto da terra nera
ma  poi una mano mi sfiora e mi bacia sulla fronte.

Totò Mirabile

SILENZIO

Spesse volte al calar della tarda sera
nel silenzio di  quel piccolo momento
c’è chi ride contento e chi si dispera
e c'è chi piange forte per lo sgomento.

C'è chi ride per le cose sempre avute
c'è chi pensa alle cose sicuramente future
e alle cose che son  certamente  passate
altri freddano le loro doloranti scottature.

Silenzio, tu mi ricordi le storielle
correndo la mia fantasia nella notte
mi trascini a far parte delle novelle
e spesso impersono don Chisciotte.

Ho troncato col passato con un  taglio
e come quel grande valoroso giustiziere
tiro l'arco per  centrare  il bersaglio
che  non  mi pare spesso di centrare.

Silenzio tu mi ricordi  don Chisciotte
e Sancio Panza che vagavan per il mondo
per combattere per noi  battaglie astratte
senza chiedere a nessuno un rendiconto.

Silenzio ricordi la gioia cara e la felicità
la  dolcezza  e  l'amaro acido delle cose
ricordi  il groviglio eterno e la semplicità
il profumo e le spine pungenti delle rose.

Totò Mirabile

TUTTI SANTI

Mare grandissimo che arrivi all'infinito
alla riva mandi una barca di grandi santi
e a Gesù porti il primo santo apostolato
che gioioso ti vede levando intorno canti.

Tu dalla riva del mare guardi i successori
dei tuoi insegnamenti del tuo gran  predicare
li guardi con occhi dolci come fossero tesori
pur sapendo che quello ti dovrà baciare.

Li ami e pensi anche alle loro vite future
ma non hai scelta se l'Onnipotenza sua
questo ha destinato per  le sue creature
sapendo di dare un  dolore alla madre tua.

Si,li ami tutti! Li pensi e anche li adori
perchè questi offrono il loro vero amore
con gran generosità ad altri poveri cuori
perchè sanno che senza questi si muore.

Ed ecco che il mare tutti a te li porta
l'ultimo a scendere dal piccolo naviglio
è padron Simon che ha una gran sorta
di peli che gli vanno  da ciglio a ciglio.

Scese prima il fratel Andrea e poi tutti
tu li guardi come se stessi sognando
li guardi, li scruti e ammiri i loro frutti
poi ti avvicini piano piano e tremando.

Simon  Pietro  il capo  dei  pescatori  è stato
ed ora per volere di Dio sarà ancora  guida
dei suoi predicatori che l'hanno sempre amato
e aiuterà anche chi si chiamerà e sarà Giuda.

Quelli che lo aiuteranno e lo seguiranno
in un giardino divino pieno di santità
la pace eterna e la terrena acquisteranno
la gran fiducia divina e la svariata felicità.

Tutti Santi saremo Eccelso Signore
ti adoreremo e la grazia acquisteremo
la gran luce divina invece del terrore
da te dopo la terrena ci meriteremo.

Santi ieri! Santi ora! Santi domani!
Santi sempre per l'intera  eternità
si, Signore Onnipotente, con le mani
benedicici ed entreremo in santità.

Sii lodato sempre ovunque Signore
Dio dei vecchi Padri dei Padri nostri
aiutaci e liberaci da qualsiasi terrore
e rendici servitori ed umili ministri.

Simon Pietro  capo dei pescatori è stato
per volere di Dio diverrà ancora la guida
dei  suoi  predicatori che l'hanno  amato
ed aiuterà  sempre anche chi sarà Giuda.

Quelli che lo aiuteranno e lo seguiranno
in un giardino divino pieno di santità
la pace eterna dopo la terrena acquisteranno
la fiducia divina e la grande felicità

Tutti Santi saremo Eccelso mio Signore
Te adoreremo e  la grazia  acquisteremo
la luce  divina invece dell'acuto  terrore
da te dopo la terrena sicuramente avremo.

Sii lodato ora e per sempre nostro Signore
Dio ancora dei vecchi Padri dei Padri nostri
aiutaci sempre e liberaci ovunque dal terrore
e rendici  umili servitori e tuoi ministri.
Totò Mirabile

UN RITOCCO

Calma e triste
dopo aver pianto
ritorni, sera.
La quiete è ritornata
e di lontano
dimenticati da tutti
sono i defunti.
All'ombra delle ombre
taciturni e dentro le tombe
di fresco marmo
aspettano il pianto
dei loro cari.
Aspettano aspettano invano
ma non sanno che di lontano
un rietto, di povertà
e miseria adorno
ha una cosa amabile
ed è vicino ai morti.
I morti che nella tranquillità
delle ombre piangono
versando lacrime di dolore
per uomini.
Rassegnati dal lungo pianto
sono sotto una lastra
di bianco marmo
e come quel rietto
attendono un ritocco
di una mano vivente.

Totò Mirabile


 

vai a capo
Ultimo aggiornamento Sabato 15 Gennaio 2011 08:35
 

Att.Toto Mirabile


bottom