Alcune poesie
A DENISE
Vulissi azzuffari l’aquila riali p’addumannaricci dunn’era juta quannu ddra picciridda mazzarisa c’un furbu ‘ngannu fu pigliata.
Dunneri quannu dda mischina chiangia scantata scantata mentri vulavi avuta la matina e a chisti ‘un tirasti na pitrata?
Circavi mangiari pi li to aquilotti e ora sta mischina di so matri chi nni fa di sti scrusciusi viscotti c’addivintaru cchiù duri di li petri.
E cu farina e lacrimi so matruzza ogni jornu viscotta e pani mpasta aspettannu pi fari festa a la figliuzza e all’aquila riali chi partiu lesta lesta.
L’angiuliddi cercanu ogni vanedda e Gesuzzu nascennu mezzu un voscu la putissi cunsignari a l’aquila bedda pi mangiari pani e meli cu latti friscu.
Totò Mirabile
A GIORNI ALTERNI
Una figura ancora giovane tanto da sembrare una ragazzina una bella donna sbarazzina con un forte temperamento tanto misteriosa quanto irregolare piena di fatiche familiari con mille strani modi di vedere semplice e garbata con chi vuole forte di esperienze transennate per allontanare grandi pericoli ed insidie ben nascoste anche capace di amare quando è certa di volere bene specialmente se chi ama l’ama anche a giorni alterni in un piacevole avvicendarsi di grandi emozioni. Totò Mirabile
A MIMI’
Perchè te ne sei voluta andare eri così grande eppure sei andata via perchè non sei più quì con noi a passare insieme le serate d’estate perchè non odo più la tua viva voce e mi accontento solo dei ricordi.
Perchè, perchè Mimì?
La mia chitarra non suona come prima e le sere sono diventate lunghe e tristi se si canta tra amici si pensa solo a te e col pensiero ritorni in mezzo a noi ti vedo bella con quegli occhioni scuri con quell’espressione unica e seduttrice.
Perchè, perchè Mimì?
Le sere con la tua musica che suonava il tuo canto mi rapiva portandomi lontano i versi delle canzoni sono la tua poesia e riaffiorano ricordi che ci facero sognare anch’io camminai sulle spalle di mio padre e giocai in quella giostra sotto casa nostra.
Perchè, perchè Mimi?
Totò Mirabile
A NIENTE E A NESSUNO
Hanno ucciso un uomo con una super dose di droga: a niente e a nessuno giova e l'han portato via. Hanno ucciso un cavallo con una gamba fuori uso: a niente e a nessuno giova e l'han portato via. Hanno ucciso una rondine intenta a fare il suo nido: a niente e a nessuno giova e l'han portata via. Hanno ucciso una tartaruga arenatasi sulla spiaggia: a niente e a nessuno giova e l'han portata via. Hanno ucciso l'aria con ciminiere di fumo: a niente e a nessuno giova e l'han portata via. Hanno ucciso un ideale con il lavaggio del cervello: a niente e a nessuno giova e l'han portato via. Hanno ucciso il paesaggio con nuove architetture: a niente e a nessuno giova e l'han portato via. Hanno ucciso la libertà con grosse e pesanti catene a niente e a nessuno giova e l'han portata via. E' arrivata la morte con la falce in pugno a niente e a nessuno giova e sono stati portati via.
Totò Mirabile A TE MI RIVOLGO FANCIULLA
A te mi rivolgo fanciulla per dire che l’amore mio per te é tanto grande quanto speciale da non poterlo descrivere perché molti fogli occorrerebbero per scolpirlo sulla carta e tutto l’inchiostro del mondo non basterebbe per riempire i calamai del mio cuore.
A te mi rivolgo fanciulla per dirti che ti voglio bene in un modo unico e nuovo lieve per sfiorarti e forte per graffiarti così da entrarti dentro al cuore per poi salire fino alla testa e finalmente avere la certezza che hai capito che sarò vero tutte le volte che ti dirò ti amo.
A te mi rivolgo fanciulla per dirti che non si sfugge al sole e per nessuna cosa al mondo potrai fuggire dal mio amore perché quel sole di ogni giorno appeso alla parete del tuo cuore illumina il sentiero della nostra vita in questo misterioso grande mondo dove magico appare il nostro ti amo. Totò Mirabile
ACQUA FONTE DI VITA
Dopo la grande fatica giova bene un po’ di ristoro e quante volte dissetarsi con quell’acqua pura di Montescuro e ripetere sempre dopo aver bevuto " Acqua fonte di vita ". La fonte non sgorga più quell’acqua e la vita se n’è andata via. In silenzio e senza disturbare ci lasciò all’improvviso. Io non lo potrò dimenticare mai perchè tutte le volte che bevo un sorso d’acqua alla fine ripeto sempre quello che diceva lui " acqua fonte di vita " e se certe volte non lo dico ad alta voce ripeto ugualmente dentro di me dopo un sorso d’acqua " acqua fonte di vita ". E resterà così per sempre scolpito nella mia mente.
Totò Mirabile ALLA SIGNORA MOGLIE MIA
Un letto da rifare scarpe da lucidare vestiti da spazzolare uno stomaco da riempire. Che brava è la moglie mia! Uscire poi la mattina una corsa in automobile entrare a scuola una classe da istruire. Che cara è la moglie mia! Salutare gli scolari un'altra corsa in automobile posteggiare giù in garage riabbracciare il suo fiore. Che angelo è la moglie mia! Sciorinare la biancheria dar di straccio al pavimento spolverare i soprammobili approntare da mangiare. Che fiore è la moglie mia! Una tavola da imbandire una porta da aprire un bacio alla mia guancia una cena da servire. Che grande è la moglie mia! Gran pazienza ad ascoltare infermiera per curare una madre molto attenta una mamma assai contenta. Che donna è la moglie mia! Sorbirsi arrabbiature consigliare a tempo giusto risparmiare per cose buone in silenzio quando è burrasca. Che compagna è la moglie mia! Sorridere alla malinconia con allegria alla tristezza con saggezza alle questioni con dolcezza le proposte. Che amica è la moglie mia! Un amore da soddisfare stare attenta a procreare una bocca da baciare una carezza da esprimere. Che amore è la moglie mia! Quante cose è mia moglie il mondo è piccolo per poter dire tutto ciò che è la moglie mia! Totò Mirabile
CANTO
Canto al vento come a te ma oggi non c’è vento, tu sei andata via e non ci sei, e così mi chiedo perché canto. Spero che il canto ti raggiunga e ti trovi finalmente diversa disponibile ad ascoltare perché è da tanto che ti parlo ma tu non mi ascolti e dopo frantumato il canto raccogli quelle piccole note per custodirle dentro il tuo cuore.
Totò Mirabile
CENERE
Cenere rimane dei miei progetti ho sciupato la legna e anche il fuoco e sono rimasto al freddo tanto che ora mi tremano le mani. Vorrei mordere le mie frenetiche mani perchè mi sono perso in mezzo agli altri e sono rimasto disperatamente solo grido ma ormai non mi sente più nessuno. Tutto è andato velocemente via non mi rimane nulla forse nemmeno loro ma una cosa è certa che lotterò ancora fino alla morte per non morire prima. Cenere rimarrà del mio corpo di ciò che ho fatto e di ciò che volevo fare e sono io oppure non sono stato mai che importa ho vissuto anch’io. Totò Mirabile
CHIEDERSI PERCHÉ
Chiedersi perché aver voglia di ritornare di andare su e giù per viottoli ombrati da alberi secolari che leggermente piegano i rami al venticello fresco e impertinente. Chiedersi perché aver voglia di risentire l'antico profumo dell'oleandro in fiore che disperde i petali dei suoi fiori per creare un tappeto sotto ai miei piedi. Chiedersi perché aver voglia di i tramonti a volte grigi e a volte assolati a seconda degli umori di ingenui giovanetti che con l'ultimo nibbio sognano di volare. Chiedersi perché aver voglia di ricamminare Su quella neve candida che lentamente si scioglie e corre verso il fiume che festoso l'accogli e con note ritmiche dell'acqua spumeggiante. Chiedersi perché aver voglia di risentire il suono delle campane di quei alti campanili che parlavano tra loro e nello stesso tempo ci parlavano e ci raccontavano la storia. Chiedersi perché aver voglia di correre correre e ritornare indietro per ricominciare riprendere ciò che si ha lasciato incompleto anche se poi non sarà mai terminato. Chiedersi perché aver voglia di svoltare girare la chiave e aprire la propria casa a tutti coloro che bussano o non bussano e agli altri aver voglia di andarli a cercare.
Totò Mirabile
CIO’ CHE SI HA
Spesso accade di pensare se ciò che si ha sia reale o se invece sia frutto di pura e semplice fantasia che ci illude di avere raggiunto lontanissime mete falsificando così dimensioni, spazi e tempi definiti.
Ciò che si ha potrebbe quindi risultare essere falso e prendere coscienza all’improvviso di ciò che si ha potrebbe essere deludente specialmente nel finale di una farsa vissuta e recitata a tutti spudoratamente.
Non serve piangere e manco ridere semmai soffrire e in silenzio osservare il sole splendere di giorno e scrutare le stelle la sera oppure l’argentea luna credendo che sia tutto vero senza ombra di dubbio.
Invece se d’improvviso spunta il dubbio della realtà occorre osservare le cose avendo rispetto del silenzio proprio per raggiungere sereni la magica soluzione dopo aver pregato per lei e lasciata l’incertezza.
Totò Mirabile
COME IL TUO AMORE
Come una meteora che improvvisa appare e subito si perde nel ciclo. Come una stella d'agosto che scende senza avvisare e subito scompare. Come una freccia che parte all'impazzata e si ferma di colpo sul bersaglio. Come una fitta che procura dolore lacerante e lo senti alleggerito all'istante. Come un fulmine di notte che illumina il cielo e in un attimo scompare nel buio. Come una saetta che velocemente arriva quasi prima di partire. Come te, come il tuo sorriso, come le tue fredde mani, come il tuo amore che è subito finito all'improvviso prima ancora di essere cominciato.
Totò Mirabile
COOPERATIVA LILYBEO NEL RICORDO DEI SUOI VENTICINQUE ANNI
Si fici na riunioni pi fari sta cooperativa e cu stu pinseri nuddu supra ci durmiva allura cu ddu cosa bona chi fu Ginu Buffa ca pi cooperazioni avia na menti lustra arrivati ca si era a lu capu Boeo la chiamamu Ortoflorofrutticola lilybeo.
Era lu dudici maggiu di lu settantottu un annu furtunatu anchi picchi era picciottu quannu trasemu nta lu nutaru Grecu ca pi luci nun facia tantu sprecu e doppu na siritina d’aspittari tutti cuntenti l’attu emu a firmari.
Lu Presidenti fu Masi Figlioli, si iddu! Ha statu iddu, è iddu, fortissimamenti iddu. A li soci l’ ha tinuti sempri stritti stritti e a unu a unu mi li ricordu quasi tutti li consiglieri hannu cangiatu pi la via ma di sicuru ricurdamu tutti Vitu Pavia.
Lu cullegiu sindacali puru iddu ha cangiatu ma lu presidenti Mirabile ha statu riconfermatu e li soci fondatori di quartordici ca eranu di la cooperativa nostra beni nni parlavanu s’allargaru tutti e purtaru tanti soci e tanti tutti travagghiatura, onesti e brava genti.
Cu consulenti, operai e ragiunera strata n’hamu fatta finu a sta sira e ancora tanta n’hamu a fari forza curaggiu nunn’hamu a firmari e parlamu di la nostra esperienza a tutti di li cosi beddi e di li cosi brutti.
Sta sira però lassatimillu diri ham’a essiri cuntenti e festeggiari nun pinsamu a nenti e stamu in allegraia e senza vuliri abbusari di la vostra cortesia chiudu stu discursu e gira gira tanti auguri a tutti e bona sira.
Totò Mirabile
COSI D’ATRI TEMPI
E vitti li carrubi lustri nto cannistru, na dicina di prennuli di zorbi appizzati a na canna, li cutugna torti e pilusi dintra un panarcu, e ranati russi e spinusi ci nneranu na trentina. Nespuli varvusi e azalorì ! Gridava lu mischinu. Fìcurini gialli, virdi e russi dintra un catu, castagni e pastiglia chi niscia di li sacchi cu nuciddi di natali e tìcu sicchi. Parsi allura a mia di ritumari picciutteddu quannu cuglia li nfìlamuredda a lu paisi cu mangiati d'azzalori e mmiaculiiddi e propriu ccà, taliati runni sunnu ittati iddi. Cchiù luntanu c'era ‘na tavulata di virdura finocchi ammazzunati, cicoria di li vigni, burrani, sparaci e qualeddu virdi mazzi d'origanu, majurana e salvia. Marva e rosmarino sciavurusu/ Ogni tantu abbanniava lu murvusu. E cu si li pò scurdari ddi ciciri fìurusi, ddi beddi favi chiatti e rispicchiati. Ma chiddu chi veramenti nun putia pinsari ca stu picciutteddu aranci amari putia aviri e quannu mi dissi: te! Piglia! Maddunai ca erano aranci maniglia. Ddru picciottu avia veramenti un beni di Diu, ma chiddu c'avia veramenti era la testa, li manu e ddri cosi d'atri tempi.
Totò Mirabile
E’ TARDI.
E’ tardi adesso non c’è più tempo c’è confusione ma perché è tardi e non c’è più tempo Forse abbiamo sprecato il tempo e ci restano pochi attimi quelli per dirci solo ti amo.
Totò Mirabile
FIGLIA MIA TI ESORTO
Per qualsiasi ragione al mondo non arrenderti mai di fronte a tutte le difficoltà della vita. Se in maniera schietta scruti attentamente la mia, essa non è stata un cammino agevole cosparso di fiori, liscio come il vetro di cristallo, bensì pieno di mille ostacoli. Quanti dolori, quanta solitudine, quanta tristezza con momenti in cui veniva a mancare persino la speranza e la certezza del domani. Quante schegge ho tolto pazientemente alle mani mie e quante volte mi sono leccato le mie profonde ferite. Come farti capire che ciò che sembra facile e bello spesso trascina in un abisso oscuro e profondo, in un abisso dove non c'e' nulla e nessuno e da cui è quasi sempre impossibile uscire fuori. Le avversità della sorte non sono una condanna e se inciampi al primo gradino della lunga scala non ti fermare e supera con slancio gli ostacoli e come me combatti con grande vigoria per raggiungere dignitosamente il tuo destino.
Totò Mirabile
FINGERE
Vedersi sempre ogni mattina enza poter parlare di noi e far finta di non sentire quando batte forte il cuore. Cosa pensa la tua testolina lo nascodi in continuazione quando stai con altra gente c he di certo non mi è sapiente. Come un fulmine accecante travolgesti la mia persona demolendo il mio cantiere ruderi le mie costruzioni. Ciò che accadde è stato vero proprio quel giorno fui felice e te l'ho sussurrai a bassa voce, per restare solo con noi. Basta poco per star felici un bacio dal lieve profumo sfiorarti il viso con le labbra la timidezza e il tuo sorriso. Perché non ti ho vista prima? Questo poco resterà per sempre e se poi diventasse niente o assai sarà tutto ma non mi basterà mai.
Totò Mirabile
FRENETICI
Parlavano sottovoce per non disturbare intuivo dai gesti e dalle espressioni del viso che ormai non c’era più niente da fare. Del resto era chiaro e tutti lo sospettavano a causa dell’aggravarsi della malattia. Non era stata come una bella passeggiata di quelle belle passeggiate primaverili quando tutto rinasce e si veste di color rosa, come se si andasse proprio ad una bella festa. Ma chi dice che era arrivata la sua ora? Chi può dire che non c’è più niente da fare? E se forse si sbagliassero e non fosse vero? Tanti perchè, tanti dubbi mi assalirono e mi trascinarono incatenandomi alla speranza la quale è vero che è l’ultima a morire. E mentre ero avvolto da tanti perchè vidi loro frenetici correre al capezzale vidi loro frenetici in preda alla disperazione vidi loro frenetici presi dalla paura vidi loro frenetici piangere e gridare. Questa volta fu proprio vero quel raggio di sole che gli sfiorò il viso fu per lui il suo ultimo raggio di sole e per me fu egli il primo a morire.
Totò Mirabile
GENTE DI COLORE
Gente di strada gente di stracci gente che chiede gente agli incroci gente girovaga gente vagabonda gente sbarcata gente clandestina che mette ogni giorno un po’ di speranza. Quella gente siamo noi noi un po’ diversi un po’ maldestri gente di colore senza diritto di essere chiamata gente gente che non è gente.
Totò Mirabile
GERSUMINA
Fora l’acqua chiuvia lenta lenta comu si lu celu chiangiri vulissisi ca ddra ranni valigia fussi pronta accussì prestu prestu si partissi.
Gersumina Gersumina mia beddra tu nica mi lassasti senza salutari e nun sunò cchiù la campaneddra tantu ca pi mia fu inutili aspittari.
E quannu t’attruvai ormai crisciuta cu tanti biddizzi di farimi ncantari ti dissi di nun stari mai scuraggiuta picchì nun ti fazzu cchiù scappari.
E la siggitedda c’arricordu mi lassasti e ddri bigghi tunni di vitru ca iu ti resi arristaru né ccà e né ddrà si ripartisti circannuti rifuggiu rintra atri chesi.
E tra lacrimi e picchiu ti dissi torna iu nun ti ntisi e mancu tu mi sintisti passau lu tempu e passaru li jorna e comu partivu iu puru tu partisti.
Totò Mirabile
I CAVALLI
Nitrivano i cavalli arricciando il naso ruminando l’erba verde dei prati in fiore e mostravano la loro folta criniera come se fosse privilegio e vanto. Ogni tanto si muovevano in massa galoppando liberi nelle ampie distese verdi con eleganza di movimenti da farli sembrare angeli del cielo con il mantello liscio e lucido il pelo con la coda altezzosa e sfavillante. Scattanti i puledri come pure le movenze si mostravano leggiadri di razza bella. Durante la stagione dell’amore si corteggiavano appartandosi dal branco e quasi sempre intenerivano il mio cuore perchè a vederli era uno spettacolo sublime. Un dì all’improvviso caricarono i cavalli lasciando liberi i puledri e le cavalline. Nitrivano i cavalli allontanandosi il furgone diretto chissà dove e per quali terre lontane. Nitrivano i puledri e correvano le cavalline. Crebbero forti e diventarono i miei cavalli con la coda altezzosa e sfavillante e divisero ancora i cavalli dalle cavalline. Totò Mirabile IL PAESAGGIO
Osserva il paesaggio, guarda il sole rosso fuoco ammira il limpido cielo che il pittore dipinge in quel paese di fantasia e dopo riferisci vai in giro anche tu e dopo riferisci quanto è bella la natura.
Totò Mirabile
IL PASSATO
Ricordi di un passato bello e allegro di un passato dolce e spensierato ma quell’uomo laggiù vestito di stracci e che chiede qualche misera moneta per comprare un pezzo di pane chissà se avrà avuto quel passato? E se l’avrà avuto un passato forse non vuole ricordarlo più perché è lui stesso il suo passato con un tremendo ricordo di se e un terribile passato.
Totò Mirabile
IL SOLE TRISTE
Il sole non sorride più da quella sera. Il sole è tramontato e chissà se spunterà ancora. Ogni giorno lo vedo ma non lo riconosco più. Come è triste il mio sole e ogni giorno peggiora. Quanti tramonti son trascorsi sperando che al mattino sorrida. Dove sei sole d'oro puro, perché non mi riscaldi più? Eri la sola cosa bella della mia vita. Con te parlavo volentieri dei miei sogni, della mia vita. Ti confidavo i miei segreti e ti raccontavo il mio amore. Oh sole bello! Dove sei andato a finire? Ancora una volta mi rivolgo a te e se ci sei ascoltami. Fatti mio messaggero e dona il tuo sorriso a chi si ama. Oh sole bello! Dove sei andato.
Totò Mirabile
IN MORTE DELLO ZIO ENZO
Me ziu Enzu sarà c’avia quinnici anni quannu partiu pi Torinu tuttu entusiasta picchì cca c’era disoccupazioni e affanni mentri a Torinu pari si facissi sempri festa.
America! America! America! America! Si gridava na vota pi li strati di Detroit t’annu si parlava di Piemonti binidica di America Savoiarda e di tanta tanta Fiat.
Stu giovani di lineamenti fini e beddi partiu lassannu sulu lacrimi e affetti cu so patri e na cartata di niputeddi e cu soru e frati chi ci rialavanu sicaretti.
Cca si dicia ca iddu era lu cchiù beddu certu senza offisa pi tutti latri zii ranni e si fici vita sana e bona lu sapi sulu iddu ma sacrifici certu nni fici a tutti banni.
Accoglilu nta la to casa Signuruzzu e facci fari vita bona ti l’arraccumannu priparacci na tavulata ricca di panuzzu ca cca sutta a tia emu cuntimplannu.
Fallu iungiri cu so matruzza e cu so patri putissiru fari tutti na festa ranni finarmenti cu tutti li so cari e speciarmenti cu me patri aiutali a tutti ca si nostru patri onnipotenti.
Totò Mirabile INDIETRO
Arrivato ad un certo punto misi a prova la mia mente presi il libro della memoria e iniziai dalla prima pagina a rivedere tutta la mia vita. E mi vedevo con calzoni corti e un paio di occhiali nuovi comprati alla fiera del paese quando mio padre mi disse prendi i soldi prima di uscire. Uscivo per la prima volta da solo senza la guida di alcuno e giratomi indietro verso casa vidi mia madre che mi faceva un grande cenno con la mano. Arrivai in piazza disorientato il castello mi parve un gigante che mi impediva di proseguire ma presi coraggio e avanzai stringendo quelle dieci lire. Cento ragazzini giocavano e mentre io guardavo il pizzo che volava colpito dalla mazza diedi un calcio alla palla che era giunta lì vicino. Ebbi l’impressione che gli altri guardassero sbalorditi quel tiro e così mi invitarono a giocare al rientro mio padre che suonava mia madre che chiedeva. Nei giorni successivi mi accorsi con stupore che anche senza le dieci lire il castello mi lasciò passare e la piazza mi accolse volentieri. Totò Mirabile IRREQUIETEZZA
Sembrava che qualcosa si muovesse e lentamente schiarisse il mio pensiero che da un po’ di tempo era turbato da una strana travolgente passione. Ma se è vero che il tempo vola via come un fulmine a cielo sereno io penso e dico e anzi affermo che di passione si può anche morire. Grido all’ardore e l’ardore grida a me perchè so e tutti sappiamo del tormento che strugge il cuore di noi miseri mortali che non ammette pochezze e tentazioni. Lo spasimo è divenuto ormai violento e resistere non si potrà mai perchè il richiamo dell’amore è più forte e più caparbio di noi. Un amore custodito e nascosto che fonde le mie improvvise reazioni e non rispondo più di me fino all’esaurimento del piacere. Quando tutto ritorna normale sento dentro di me che quel che avevo è andato perso con decisione con lucida e ferma convinzione e con tanta irrequietezza mi chiedo: chi sa meglio di me medesimo come si fa ad amare con ardore quando ormai forse non si ama più? Totò Mirabile
LA CANZONE DI OGNUNO
Erano anni e anni che non passavo per quella strada benché ogni pietra, ogni angolo, ogni piazza e ogni via mi siano familiari come il palmo della mia mano dopo l'arco c’era ancora il mio vecchio istituto. I banchi incisi dai temperini sono ormai scomparsi restando impenetrabile la polvere della memoria e per un collezionista come me che vive di ricordi niente e nessuno riesce facilmente a morire all'oscuro. Seduti tutti insieme a sussurrare la nostra giovinezza discutendo di ragioneria o delle ultime canzoni con il serpeggiare di sentimenti appena abbozzati a qualche primo germoglio di speranza viva. Amavamo quella incertezza, quel vivere alla giornata, i nostri poeti, la contabilità, le nostre canzonette e come i giovani di tutti i tempi ci sentivamo importanti solo quando si era a volte felici e a volte tanto tristi. La timidezza allora era identica comune a tutti noi e spesso confinava con l'ignoranza dei sentimenti dei rapporti umani, della realtà cruda della vita però tacevano gli scherzi di fronte alle mie canzonette. Cantavamo in coro al suono della melanconica chitarra come adesso anche allora ognuno aveva la sua canzone. Poco dopo gli esami di maturità mi ritrovai disperso con un pugno di polvere e tante cose forse impossibili sperduti tra la gente ci si avventurò in molte direzioni e non ci fermarono non si fermò la vita e neanche noi con la chitarra che accompagnava la stessa canzone d’allora. Caduta la parete di vetro nel polverone della memoria ciò che sembrava una cosa inutilmente vana diventò un attento passo nella notte che ci canta ancora la canzone di ognuno,di ogni epoca, della nostra epoca. Totò Mirabile
LA CARRABBINERA
Capiddi nivuri nivuri longhi e lisci la picciuttedda àvuta comu na cerza mpirsunata e tantu bedda cu la caminata lesta ca paria na carrabbinera ca quannu arrivau idda lu suli nisciu la bannera.
Iu ca pi grazia di Diu haiu bonu nasu e occhiu finu capiì subitu ca si trattava d’un ciascu cu vinu bonu d’un bocciolu russu di rosa russa appena sciurutu c’aspettava li me mani pi esseri subitu cugghiutu.
E prestu si fici cogghiri sta rosa comu puru idda e amuri bonu assai nni versau nta la cannatedda e ddu poviru delfinu nostru assai nni fici viaggi pi purtari a natri l’amuri dintra ddri messaggi.
Ma comu tutti li cosi hannu a crisciri pi furmarisi lu tempu fu tirannu e fici di tuttu p’ìdda purtarisi e cangiannu paisi di mia si scurdò la carrabbinera e si tuttu passa però l’amuri veru aspetta e spera.
Totò Mirabile
LA COMPAGNIA
Erano compagni alla scuola elementare i due ragazzi chiamati Fici e Mirabile quando alle medie si dovettero separare ma l’amicizia rimase indimenticabile. Al Commerciale si diedero il benvenuto formando così un gruppo inseparabile con l’inserimento di un piccolo riccioluto che Cardella battezzò FiciGulloMirabile. Il Farinata non marinava mai con nessuno anche se Cucchiaredda l’invitava a scioperare dicendo che il Serra ossia Totò Cinquantuno era al Walkbar di Bisacquino ad aspettare. Arrivò il famoso 68 e fu la rivoluzione il trio s’ingrandì ma sfugge il ricordo di come avvenne la bella espansione ma certo è che andarono d’accordo. Grandi e forti divennero da quell’unione con Genovese chiamato Piddu Lanza l’azione cattolica e don Mario Giaccone e con il serio Giammalva omu di panza. Con Benedetto Tripolino in 500 familiare e lasciati i Salesiani Gendusa il profumiere con Mario Guagliardo e la sua 500 normale ed il cugino di Gendusa, Totò il dolciere. Tanuzzu Cascio sempre in giro col bastone e Pizzolato che si sedeva sempre per terra con Melchiorre il gran maestro professore ed Ernesto come fosse un Lord d’Inghilterra. Con capelli bianchi Salvatore Cottone in disputa sempre con il colonnello-generale e Peppino Caldarera il piccolo grande omone che di lassù sicuramente ora sta a guardare. Molti aggregati c’erano alla compagnia che s’ingrandì pure di presenze femminili e nacquero i primi amori poi persi per la via restando bei ricordi le emozioni giovanili. Il destino crudele li ha voluti ancora separare ma oggi anche se molte cose sono cambiate la cresciuta compagnia ha ritenuto festeggiare e alla grande anche le mogli si sono aggregate. Dicendo grazie al Signore per il festeggiamento e per aver dato il tempo d’incontrarsi ancora confermando al prossimo anno l’appuntamento il brindisi finale va all’amicizia e ad ogni signora.
Marsala, lì 24/08/02 Totò Mirabile
LA FILOSOFIA Ero disperato perché tutto mi andava storto non c’era nessuna cosa che mi andasse bene toccavo una cosa e mi cadeva dalle mani mi avvicinavo a qualcuno e questi scappava.
Non avevo più nessun amico con cui parlare ero da solo senza poter contare su qualcuno al mio saluto nessuno mai avrebbe risposto per non parlare del lavoro che era molto duro.
Ma quando mi prendevano a pesci in faccia mi chiedevo del perché di quella mala sorte con la scalogna come se mi si fosse attaccata e la sfortuna fosse solamente a me riservata.
Disperato e ormai schiavo di questo destino andando in giro un giorno incontrai un vecchio che mi disse di prendere la vita con filosofia allora chiesi cos’era questa scienza consigliata.
Il vecchio fissandomi mi disse che la filosofia è la palingenetica obliterazione dell’io senziente che s’infutura nell’archetipo dell’antropomorfismo universale fornendo all’uomo diverse soluzioni.
Molto difficile fu quella definizione da capire ma molto più difficile fu mettere in pratica questa vecchia scienza perché tutto diventò più incomprensibile e più complicato da capire.
Allora andai avanti non curante delle avversità ridendo in faccia a tutto ciò che c’è di negativo mai più nessuna cosa mi cadde dalle mani e se mi cade tuttora me la prendo con filosofia. Totò Mirabile
LA MIA MARGHERITA
L’odore del mare il rumore delle onde il profumo della zagara il volteggiare dei gabbiani ed il fresco venticello ti fanno sembrare un’altra margherita. E tu cara compagna distesa sulla spiaggia con lo sguardo verso il sole cerchi il mio calore ma sabbia che scotta è diventata la mia mano senza quella margherita.
Cerchi la spiegazione e mentre la mente fa mille ragionamenti tanti sguardi interessanti sfiorano la tua pelle e si staccano dal tuo viso come petali di margherita.
Ed è allora che ti distendi e non perdi la ragione prendi tutto ciò che hai conservi la tua bianca pelle e rientri nella tua libertà dove è sempre vissuta la mia margherita.
Totò Mirabile
LA MORTE
Non credere che la morte sia qualcosa di brutto e di terribile non credere che duri un attimo ma pensa alla morte come un omento importante della nostra vita e sappi che non dura un attimo un’eternità dura la morte, perché la morte vive con noi ed il suo spettro é dentro di noi sin da quando siamo nati e lottiamo invano per non morire perché al momento giusto ci prepara il conto e moriamo.
Totò Mirabile
LA PAURA MI ASSALE
La paura mi assale al solo pensiero di poterti perdere tra la folla che ti vuole rubare. La paura mi assale quando sei lontana dal mio cuore e mi sforzo per poterti vedere. Quante volte ci siamo persi ma è stato bello ritornare insieme da dove siamo partiti. Partire non è possibile senza la tua compagnia mi sentirei solo e abbandonato. Però per una volta lasciami partire da solo con quell'aereo bellissimo. La paura mi assale di quell'aereo bellissimo che ti prego di prendere poi.
Totò Mirabile
LA PRINCIPESSA BAMBINA
Nei miei sogni ho raccolto questi versi che io dedico ad una bella principessa e mentre guardo le stelle nel buio della notte una meteora cade veloce portando con se tanti sogni e una lacrima che scende piano poi un canto dall' immenso si spande e a cantarlo è proprio la principessa Rossella Come la primavera scioglie la neve al sole anch'io ti sciolsi liberandoti al tuo mondo Come l'estate che vede partire tutti in ferie pure tu partisti da sola in gita all'avventura Come l'autunno che spoglia gli alberi anche tu ti sei spogliata dai pregiudizi Come l'inverno che annuncia la novella pure tu annunciavi di esserti innamorata Come la primavera che porta le rondini anche tu hai portato un'ondata di nuovo Come l'estate dove il sole è risplendente pure tu risplendi e riscaldi la nostra casa Come l'autunno in cui partono le rondini Anche tu parti per poi ritornare ancora Come l'inverno dove ci si ripara dal freddo Anche tu ti ripari sotto le ali dei familiari E cosi in fretta passano le stagioni come pure in fretta passano gli anni ed il vestito comprato per la neonata mi ha stordito rivelandomi che sei cresciuta però ricordati che per il tuo genitore sei sempre e sarai la sua bambina.
Totò Mirabile
LA CANZONE DI OGNUNO
Erano anni e anni che non passavo per quella strada benché ogni pietra, ogni angolo, ogni piazza e ogni via mi siano familiari come il palmo della mia mano dopo l'arco c’era ancora il mio vecchio istituto. I banchi incisi dai temperini sono ormai scomparsi restando impenetrabile la polvere della memoria e per un collezionista come me che vive di ricordi niente e nessuno riesce facilmente a morire all'oscuro. Seduti tutti insieme a sussurrare la nostra giovinezza discutendo di ragioneria o delle ultime canzoni con il serpeggiare di sentimenti appena abbozzati a qualche primo germoglio di speranza viva. Amavamo quell'incertezza, quel vivere alla giornata, i nostri poeti, la contabilità, le nostre canzonette e come i giovani di tutti i tempi ci sentivamo importanti solo quando si era a volte felici e a volte tanto tristi. La timidezza allora era identica comune a tutti noi e spesso confinava con l'ignoranza dei sentimenti dei rapporti umani, della realtà cruda della vita però tacevano gli scherzi di fronte alle mie canzonette. Cantavamo in coro al suono della melanconica chitarra come adesso anche allora ognuno aveva la sua canzone. Poco dopo gli esami di maturità mi ritrovai disperso con un pugno di polvere e tante cose forse impossibili sperduti tra la gente ci si avventurò in molte direzioni e non ci fermarono non si fermò la vita e neanche noi con la chitarra che accompagnava la stessa canzone d’allora. Caduta la parete di vetro nel polverone della memoria ciò che sembrava una cosa inutilmente vana diventò un attento passo nella notte che ci canta ancora la canzone di ognuno,di ogni epoca, della nostra epoca. Totò Mirabile
LACRIME NASCOSTE
Se vi dicessi che qualsiasi genitore quando vede il proprio figlio sostenere esami importanti assiste in silenzio fino a quando gli occhi cominciamo a lacrimare sicuramente mi credereste.
Lacrime di gioia che cerchi di trattenere ma che non sfuggono allo sguardo attento della commissione proprio al momento quando il presidente lo proclama dottore.
Stesse lacrime nascoste quando venne al mondo quando chiamò papà quando iniziò a camminare quando entrò a scuola e quando fece la comunione versate nelle occasioni oggi e domani ancora.
Totò Mirabile
L’AMORE L’amore è qualcosa che ti prende e che ti porta via l’amore a volte sfugge l’amore sei tu ma chi é il mio vero tu? Il mio tu sei proprio tu palpitante e coinvolgente intrigante ed instabile piena di pregiudizi che ti prendono la mente.
Totò Mirabile
L'ATTIMO
Tutto il tempo non basterà mai per dirti l'attimo di quando ti baciai nella penombra di quella sera d'estate mentre sentivo le campane di San Rocco che dal sessantotto non c’erano più tra la musica che suonava forte. Ed il ponte ci fece posto divenendo così testimone di quell’attimo indimenticabile del mio e del tuo attimo.
Totò Mirabile
LE COSE ACCADONO L’altra notte ho camminato a lungo per le strade illuminate del centro di città divenuto ormai la mia dimora.
Stranamente il cuore mi batteva forte come se fosse impazzito o invecchiato e non stavo camminando a passi svelti.
Non camminavo quella fredda notte come se dovessi perdere alcuni chili ma camminavo lento per dimenticare.
E camminavo anche zoppicando con quel dolore attaccato al tallone provocato da una spina pungente.
Dietro di me non c’era nessuno solo il rumore dei miei passi lenti si sentiva intorno e nient’altro.
Ad un tratto il suono di una sirena irruppe in quel viale silenzioso che si disperse allontanadosi nel buio.
E mi chiesi fermandomi a guardare non appoggiandomi al piede doloroso: Perchè ogni giorno le cose accadono?
Perchè come quella sirena a volte l’amore spunta improvviso e poi si disperde allontanandosi nel buio?
Totò Mirabile
LE MANI
Le mani sono parti di noi stessi che non si usano per fare tutto lo scopo delle mani è grandioso le mani protese hanno un significato porgerle incontro al prossimo e non usarle per uccidere per fare bene a chi ha sete di amore le mani hanno uno strano potere sono il veicolo di tante sensazioni e ci conducono spesso a fare ciò che non vorremmo fare.
Totò Mirabile
LI GENTI TINTI
Li genti tinti sunnu sempri ngiru e senza scantu lassanu u pagghiaru jornu e notti vannu cu primura senza ca cci scappanu li culura.
Ni facissiru una bona ogni tantu prima ca s'innissiru o campusantu picchì sti genti tinti di malu pilu tardu eccanu sangu e vannu ncelu.
Li carrubbi fannu sempri vinu bonu e li zorbi sfatti acitu forti sopraffinu ma ntavula mangianu anciddi a sucu e serpi lisci ci mettinu puru ddocu.
Tantu su tinti ca ci morsiru li cavaddi e pi currivu ammazzaru li puddriceddi megghiu stari luntani di li genti tinti picchì cu la tinturia nun ci nesci nenti.
Totò Mirabile MANCA QUALCOSA NELL'ARIA
Manca qualcosa nell'aria forse il vento che soffia da nord che spinge le nuvole sempre più in alto fino a farle scomparire all'orizzonte dove il mare sembra il cielo toccare.
Manca qualcosa nell'aria forse il profumo che giunge da nord che si mescola all'odore del mare per formare un'essenza speciale tanto da far stordire tutti coloro che credono nell'eterno amore.
Manca qualcosa nell'aria forse il freddo proveniente da nord che con il caldo color giallo della mimosa muterebbe questa giornata festosa dell'affascinante donna innamorata o che attende d'innamorarsi ancora.
Manca qualcosa nell'aria forse l'amore e non solo del nord che a volte fugge via lontano lasciandoci soli senza calore ma proprio oggi che è la tua festa non essere triste e sorridi a quest'aria.
Totò Mirabile a Paola
MARCO IL PICCOLO BAMBINO
Lasciò da parte il tamburello del folclore il piccolo bambino al suono della chitarra e in silenzio si sedette a terra ad ascoltare.
Cantavo una canzone nostra dialettale accompagnandomi con ritmo e note lievi di una vecchia e cara chitarra familiare.
Le corde metalliche sfiorate dalle dita vibravano note orecchiabili e armoniose che si mescolavano al canto di folklore.
Era come se ci fosse un grande pubblico e con quella carica che avevo dentro le parole le cantavo sorridendo al bimbo.
Mi sentivo quasi al centro dell’universo e più cantavo più mi allontanavo dal reale più vagavo con la mente tra spazi vuoti.
Dove erano finiti i miei pensieri ossessionanti? Dove erano finite le mie grandi preoccupazioni? E Marco, quel piccolo bambino silenzioso?
Era sempre a me di fronte, rapito dal mio canto le note e le parole miste al canto lo avevano incantato e lo vedevo volare in alto con me e assieme a loro.
Io speravo che quella piccola manciata di minuti tanto la durata di quella canzone del folklore non finisse più, non finisse mai quella musica.
E quando ormai ero arrivato proprio sul finale quel bambino mi batté a lungo forte le mani e mi baciò la guancia gridando più volte bravo.
Marco, il piccolo bambino sorridendomi mi disse quando sarò grande canterò anch’io questa canzone e a tutti dirò di colui che la cantò prima di me.
Totò Mirabile
MENZOGNE Quante menzogne si dicono in giro senza tener conto di cause ed effetti spesso per la mania di mettere zizzanie seminando tragedie grandi e oscure.
Menzogne solo per il gusto di far male senza che vi sia una vera ragione menzogne che sanno solo d’invenzione nate soltanto da idee malvagie e cattive.
Ci si nasce con l’animo menzognero e chi va avanti a furia di menzogne non conosce i meccanismi dei segreti giura e spergiura su tutti e su Dio.
Però col tempo cadono come birilli senza tanti sforzi si sfaldano da sole e sfaldano chi le inventa e li dirama sovente la verità viene sempre a galla.
Le bugie sono come chi è senza scarpe le menzogne sono come chi è senza piedi non fanno tanta strada a dire di qualcuno molto spesso hanno pure le gambe corte.
Miserabile è colui che le mette in giro ha la mente contorta e il cuore meschino e se andrà a sbattere contro un muro non dirà mai di non credere a nessuno.
Totò Mirabile
MESSAGGIO
Lascio un messaggio ai miei fratelli ai quali voglio dire di stare bene attenti all’ambiente in cui felicemente viviamo al mondo che ci circonda ed alla natura che non sta molto bene e si ribella con scatti imprevisti ed improvvisi il mondo non vuole essere deturpato ma c’è qualcuno pieno di veleni che vuole consegnarli e farlo custode.
Totò Mirabile NATALE 2001
Nell’alba gelida e nebbiosa i miei pensieri si confondono e sento crescere in me la rabbia di chi ha perso troppe albe.
E così attraverserei le montagne supererei qualsiasi ostacolo vivrei d’aria se questo mi facesse finalmente giungere la meta ambita.
Ho provato a dirti in mille modi che i sentimenti non si nascondono non si fugge dalla realtà dei tumulti che improvvisi colpiscono il cuore.
Ma la voce si è persa nel vento ed il cuore ancora una volta ha perso ancora una volta è stato tradito ancora una volta è rimasto solo.
E all’improvviso diventa brutto non essere amati quando si ama ancora ma è ancora più brutto e doloroso essere ancora amati se non si ama più.
Ma non è possibile non amare più perché quell’incantevole strano sole anche se sembra non riscaldare più sorride ad ogni cambio di stagione.
Totò Mirabile
NATALE AL MIO PAESE
Tra poco sarà Natale e chissà perché mi assale una nostalgia improvvisa e sento il cuore che mi dice che vorrebbe rivedere cose antiche conosciute. Vorrei tornare al mio paese con una cometa piena di ricordi che rischiarasse la mia strada e pian piano mi portasse via in modo certo e veritiero senza vagare con la fantasia. Eppure vago nella chiesa madre del mio antico piccolo paese come fossi uno straniero perché nessuno mi riconosce e così la solitudine mi gela più del freddo della chiesa. E' giunta mezzanotte sull'altare coperto di fiori nasce il nostro bambinello tutti si fanno gli auguri ma solo resto io sulla panca perché rimango sconosciuto. Tu scendevi dalle stelle anche per me bambinello e ricordo che restavi stupito quando con mia madre tenendomi a mio padre ti portavo tanti doni. Ma più di tutti stupito resto io con la melanconia di questo natale al mio paese vissuto con la fantasia di esule che ha capito a sue spese che il natale è in ogni paese. Totò Mirabile
OGNI AMORE Dire che al cuore non si comanda è semplice quando si perde la ragione quando le pulsazioni salgono spontanee ed il sangue vuole rompere le vene.
Spesso accade che la ragione cede ai sentimenti e a quelle pulsazioni senza tener conto delle conseguenze ed è proprio così che nasce l'amore.
Un amore liscio come l'olio sopraffino trasparente come il cristallo puro bello come il sorriso d'un bambino leggero come il volo d'un gabbiano.
Eppure certe volte il cuore non batte come il battaglio di quelle campane che emanano suoni ad ogni suo tocco e senza motivo si rattrista da solo.
L'amore è come un mazzo di fiori ed ogni fiore ha il suo profumo ha il suo tempo prima di appassire bisogna averne cura e attenzione.
Occorre munirsi di vasi giusti per rendere ancora più belli i fiori spesso cambiare l'acqua all'interno per molto più tardi farli appassire .
Ma quando all'improvviso moriranno io li deporrò in un'anfora ad essiccare così li ricorderò sempre vivi e belli come vivo e bello resta ogni amore. Totò Mirabile
OGNI COSA AVI VALENZA
Era un pomeriggiu d’estati cu du fimmini fora assittati. Una scura di capiddi arristau e latra scura di peddi salutau.
Ci dissi subitu a lu cammareri levati di ddrocu e tirati darreri Chissa unn’è cosa propriu pi tia unnu vidi ca è a mia chi talia.
M’avvicinai cu fari schettu e ci addumannai cu rispettu. Un conu gelatu vulia purtatu cu panna e tantu cioccolatu.
Subitu di cursa l’accuntintai e c’un‘inchinu na rosa ci purtai. Lu gelatu a picca lu tastava e liccannulu a giru mi taliava.
E comu si m’avissi furguratu mi purgiu ddru conu gelatu. Lu mangiai cu tantu piaciri bivennu acqua di lu so biccheri.
Fina e lesta era sta signura ca lassò l’indirizzu cu primura. Iu avia la testa sempri a idda cu lu suli ca mi paria na badda.
Pinsava sempri cunfunnutu e lu travagghiu m’avia scurdatu. Pigliai curaggiu e ci tuppuliai e idda mi rapiu e tutta la vasai.
M’affacciò cu na vesta russa chi si sfilò subitu di cursa. E si ogni cosa avi la so valenza puru chissa mi fici esperienza. Totò Mirabile
OLTRE L'IGNOTO
Nulla è nostro il corpo, la mente il mondo. Tutto è spazio, per l'eternità. A te rivolgo il pensier mio e dono a te amicizia e amor sincero. Oggi, domani, e.... e non come l'occhio che sì ferma all'orizzonte, ma oltre, dove gli uomini dicono l'ignoto, dove noi diciamo Dio.
Totò Mirabile
PARLARE CON LORO
Salire sempre più in alto dove il sole sembra una stella e la terra forse una palla afferrare il tempo aggrapparmi alle sue ali e volare sulle bianche vette per parlare con loro.
Il tempo è passato senza che me ne accorgessi e volando negli spazi senza la paura di cadere raggiungere il silenzio in mezzo alle stelle per parlare con loro.
Sento la musica cavalcata dal canto e osservando le agili dita che scorrono sullo strumento cerco il sapore dei contorni e le cose oramai svanite per parlare con loro.
Sembra che non mi ascoltino loro non rallentano il passo hanno fretta di arrivare in cima e sanno bene che raggiunta la meta non gli resta che volare aggrappandosi alle ali del tempo e forse parlare con loro.
Totò Mirabile PAZZIA
La pazzia può essere considerata come un qualcosa che non ha senso ma il vero significato consiste che rappresenta un mondo dove i limiti non ci sono e si può andare oltre il reale dove questo mondo non esiste perché esiste solo la pazzia.
Totò Mirabile PENSIERO
Pensiero di giovani Pensiero di vecchi pensiero di uomo pensiero di donna pensiero di amore pensiero di odio pensiero di dolcezze pensiero di amarezze ma a che pensieri hanno quelli che non pensano alcuni pensano ad un mondo migliore con la paura e l’incubo di morire.
Totò Mirabile
PEPPINO CALDARERA
Peppino Caldarera era e sarà sempre il suo nome ma chiamato da tutti gli amici e parenti Pippineddu perché piccolo di statura ma grande di ciriveddu Lui è da ricordare per il suo grande altruismo per il quale gli abbiamo voluto tutti un sacco di bene ed è per questo che non lo abbiamo dimenticato mai e non lo dimenticheremo mai e poi mai Come poter dimenticare le sue numerose avventure che ci raccontava con grande passione teatrale nelle sere d’inverno nella sartoria o al circolo ricreativo? Come poter dimenticare le sue vincite al poker e di quando teneva banco con arte e maestria? Come poter dimenticare la sua scuola di pensiero riguardo il comportamento da tenere quando sbocciavano improvvisi i primi amori? La pittura ai tempi della colla mattolina il ballo ed il controcanto nelle canzoni spirituals i campeggi con le nottate e la passione per il mare Caro Peppino quanti soprannomi t’affibbiammo ma Pippinu Piloniu sarai sempre per noi amici Tu ci hai insegnato tante cose importanti e se siamo dove siamo ora lo dobbiamo anche a te Raggiungi serenamente il tuo grande amore perché il tuo frutto sarà sempre benevolmente accolto e tu resterai eternamente nei nostri cuori Ciao Peppino!
Toto’ Mirabile
PER SEMPRE OVUNQUE
Figlio mio non disperare quando sarà giunta l'ora mia non aver rimpianto alcuno se proprio tu sconsolato sarai il primo a calarmi giù.
Il seme piantato sotto terra dopo la stagione delle piogge risorgerà quando è primavera non ti abbattere nel cammino cosicché mi sentirò rinascere.
Sei proprio tu il seme mio e attraverso i passi tuoi camminerò per sempre ovunque formando una catena leggera da abbracciare il mondo intero.
Totò Mirabile PERCHE’ LE COSE ACCADONO L’altra notte ho camminato a lungo per le strade illuminate del centro di città divenuto ormai la mia dimora.
Stranamente il cuore mi batteva forte come se fosse impazzito o invecchiato e non stavo camminando a passi svelti.
Non camminavo quella fredda notte come se dovessi perdere alcuni chili ma camminavo lento per dimenticare.
E camminavo anche zoppicando con quel dolore attaccato al tallone provocato da una spina pungente.
Dietro di me non c’era nessuno solo il rumore dei miei passi lenti si sentiva intorno e nient’altro.
Ad un tratto il suono di una sirena irruppe in quel viale silenzioso che si disperse allontanandosi nel buio.
E mi chiesi fermandomi a guardare non appoggiandomi al piede doloroso: Perchè ogni giorno le cose accadono?
Perchè come quella sirena a volte l’amore spunta improvviso e poi si disperde allontanandosi nel buio?
Totò Mirabile PIOGGIA
Cade la pioggia quando lassù qualcuno si fa la doccia ma quando non piove più qualcuno ha il morale giù e non pensa a pulirsi ha la testa altrove ed è triste allora scende in mezzo a noi e ci tira le orecchie ci scuote la coscienza nella speranza di capire che occorre regolare La velocità della vita.
Totò Mirabile RAGAZZI
Ragazzi di tutti i paesi ascoltate la voce di chi vi ama colui che vi parla vi segna la strada del vostro futuro affinché voi possiate capire ciò che la realtà vuole imparate ad ascoltate le parole ascoltando s’impara e spesso ciò che sembra difficile diventa facile e tutto si risolve come la natura vuole e la neve si scioglie al sole.
Totò Mirabile
R I C O R D I
Come in un sogno spesso mi vengono alla mente persone a me tanto care che ricordo con piacere e sento il tam tam di mastro Cocò lo stagnataro il fischietto di mastro Piddu detto lu Spillingrisi la scecca di mastru Marianu girare per il paese.
Il generale armato di cruciverba e coca cola sedersi da solo al tavolino del bar fratelli Cerasa e di fianco l’allegra compagnia al bar Gendusa mastru Ginu con castagne nella stagione autunnale barattandole con le noci affumicava lo stradale.
C’era pure in piazza Castello la fiera stagionale e mastru Piddu che la riempiva con pile di tavole ricavate da tronchi d’albero lasciate a stagionare il medico di grossa stazza che scriveva sul giornale mi sembrava un gigante se scottava la mia fronte.
E che dire dei sigari che vendeva il signor Collura delle scarpine esposte nella vetrina di Caravella dei giornali venduti con simpatia dal signor Masseria ma la persona che ricordo sempre volentieri è mastru Vicenzu Tortorici con il suo medagliere.
Poi c’era Ninuzzu che correva con l’orologio in mano ormai fermo chissà da quando tempo. Questi ricordi si sono fermati nella mia mente come Ninuzzu che non corre più velocemente e anche il suo orologio che non cammina più.
Tutto si è fermato bene dentro la mia mente e se agli altri tutto ciò può sembrare vano per me invece è sicuramente un gran tesoro perchè tutto ciò che colpisce la nostra mente senza accorgercene ci fa crescere piano piano. Totò Mirabile
ROTTURA DI BALLE
Ma che vai a pensare e cosa stai dicendo non dire fesserie se dopo tanti anni uno rivede un amico o un’amica è logico che rimane stupito! Non si può nascondere la gioia di rivedere qualcuno che per te è stato molto importante! Conoscere dopo un lungo periodo il figlio, ormai diventato grande e in grado di capire di coloro che restano sempre i tuoi amici sebbene la lontananza di tempo e distanza è come ritornare indietro nel periodo in cui con il genitore si trascorreva le misere giornate! E... ti viene voglia di raccontargli tutto di te della giovinezza di suo padre e di sua madre, per fargli rivivere la vita loro e il tempo passato con un racconto semplice da portare avanti e da raccontare a sua volta agli altri. E chissà perché il figlio del tuo amico ha la pazienza di ascoltarti, mentre se il padre racconta al proprio figlio la sua infanzia lui risponde che non ha tempo ed é una rottura di palle.
Totò Mirabile
SE QUALCUNO MI CHIEDESSE
Se qualcuno mi chiedesse dì volare indosserei subito delle grandi ali per raggiungere altezze infinite e volteggiando audacemente rapirti.
Se qualcuno mi chiedesse di suonare accorderei all'istante mille strumenti per farti ascoltare le più belle melodie e suonando mostrarti la mia passione.
Se qualcuno mi chiedesse dì cantare prenderei lezioni dai più grandi cantanti per intonare il mio canto baritonale al suono della mia vecchia chitarra.
Se qualcuno mi chiedesse di correre allungherei il passo a sfiorare il collasso per arrivare sicuramente prima di partire e così stupirti con la mia attrazione.
Se qualcuno mi chiedesse di amarti giurerei d'averti amato e di amarti ancora perché nessuna cosa mai al mondo potrà superare questo mio grande amore.
Totò Mirabile SEMPRE PRESENTE
Tu non hai mai pianto per me forse perché io sono stato sempre con te troppo presente, protettivo e rassicurante.
E quando mi hai raccontato che nel sogno mi perdevi, sebbene sudata e sconvolta, quella volta non hai pianto.
Non hai pianto quella volta perché mi svegliavi scuotendomi ed ero nel letto caldo accanto a te ancora una volta presente.
Certe volte mi assale un dubbio se questo è vero amore oppure no ma se non lo è per nulla vero vorrei andarmene molto lontano.
Quando si perde ciò che si ha si apprezza il suo valore ma se questo è vero amore lo tengo bene per non perderlo.
Totò Mirabile
SGUARDO
Sguardo illuminante sguardo preoccupante, sguardo amico, sguardo nemico chissà quanti tipi di sguardi ci sono tutti guardano ma non pensano che anche noi guardiamo.
Totò Mirabile SOGNO Un sogno è quel qualcosa di fantastico e di strano che ti porta in posti magici e meravigliosi ove puoi fare quel che vuoi e non è tutta fantasia. Il sogno spesso si mescola con la fantasia più pura e ciò che sembra impossibile diventa facile da realizzare basta saper mescolare il sogno con la fantasia e l’amore si materializza. Totò Mirabile
TERRORE
Non ho mai provato momenti di terrore ma so bene che qualcuno vive col terrore addosso, con la paura di amare e di volere bene e per colpa del terrore, non va mai avanti, e con il terrore dentro rimane sempre piccolo e non cresce nella vita.
Totò Mirabile
TIRARMI FUORI
Almeno una volta nella vita ho provato a fare e dire cose molto al di sopra della mia natura senza però riuscire ad emergere dal quotidiano passare del tempo che si va spegnendo pian piano e va perdendo lentamente i contorni. Eppure se io stesso con violenza riuscissi a tirarmi fuori da queste grandi reti in cui mi sono impigliato o se qualcuno mi aiutasse ad evadere le oscure prigioni in cui mi sono rinchiuso, tante meravigliose cose farei, e quante profonde conoscenze saprei comunicare alla gente discente perché ciascuno di noi conosce infinitamente di più di quanto creda e ciascuno degli altri infinitamente di più di quanto noi riteniamo di riconoscere in loro intelligenti. Così liberandomi potrei liberare e liberandoli potrebbero liberarmi per essere sta volta io il discente ed uscire così finalmente da questa condizione interiore avvilente.
Totò Mirabile
TU
Tu sei il fuoco tu sei l’acqua che spegnere il fuoco. Tu sei il buio tu sei la luce che illumina il buio non ci sarebbe mondo senza acqua e senza luce.
Totò Mirabile UN AMICO Un amico è quella persona che si esprime con sincerità una persona che a volte ti fa piangere e a volte ti fa ridere e non ti presenterà mai il conto per averti asciugato spesso le lacrime della vita.
Totò Mirabile
UN AMORE PARTICOLARE
II sentiero ci divise e a destra presi io mentre a sinistra si diresse lei per ritrovarci poi in cima al colle ed infine scambiarci le esperienze acquisite e le impressioni avute da quella terra selvaggia e riservata.
Orchidee raccolsi io e frutti di bosco portò lei allegra e festoso io che mentre le porgevo l mazzetto profumato assaporavo una mora matura e nera come lei più di me abbronzata dal sole prettamente agostino.
Mi piacque il gusto come pure a lei che fu sorpresa quando dalla mia bocca la passai nella sua scambiandoci un bacio che divenne per sempre memorabile e squisito da dove ebbe inizio un amore particolare come quelle more.
Totò Mirabile
UN MUNNU TUTTU TUNNU E SENZA FOSSI
Mi dumannu e dicu picchì l’antichi avianu a diri a Natali lu friddu e la fami megghiu ‘unn’aviri ?
È ‘na dumanna ca spissu mi fazzu assai curiusa sperannu ca sta notti di natali nun fussi friddusa.
Comu fannu ddi mischini ca stannu sutta li stiddi a lu friddu e a la furtura senza robbi e cappeddi?
Signuruzzu sta notti aiuta sti poviri disgraziati ca preganu a tia pi iddi puru tutti li carzarati.
Vulissi chiudiri l’occhi e quannu li rapissi truvari un munnu tuttu tunnu e senza fossi.
Un munnu unni tutti fussiru filici e cuntenti dunni nuddu putissi mai fari mali a li ‘nnuccenti.
Sulu pi sta notti fa cuntu Signuruzzu beddu ca fussimu picciriddi comu lu to bammineddu.
E ni dassi a tutti accura cu na bona capannuzza china di duci meli e cavuru latti di crapuzza.
E si li ricchi e li guvirnanti puru chissu avissiru poviri e guvirnati pi sempri ‘un ci nni fussiru.
Totò Mirabile
UN’INDIANA VENEZIANA
Chiuvia a celu apertu ddrà brutta siritina e nni emu a riparari sutta na pinsillina e quannu carmau trasemu dintra un barri pi mangiarinni du pizzetti e biviri du birri.
E mentri ca mangiavamu ddra misera cena si sintia strimbellari na chitarra a malappena e comu un lampu affacciau ‘na picciuttedda purtannu a tracolla la scurdata chitarredda.
Cu tanti capiddri longhi e lisci e tutti biunni un’indiana veneziana ma cu tanti cosi tunni bianca comu la nivi simulusa pulita e frisca c’un neu nicu e nivuru ca mi paria na musca.
L’affruntusa cu timidizza calau l’occhi nterra e sfruntatu iu addumannai cu sunava la chitarra ma cu franchizza m’arrispusi ca la sunava idda ci la pigghiai di manu e ci resi n’accurtatedda.
L’accurdai subitu e ci cantai na curta sirinata e rirennu rirennu nni passau tutta ddra sirata e di ddra sira mpoi la chitarra addivintò mia e chissà picchì pi idda fici puru quarchi pazia.
Lassai a tutti pi sta picciuttedda veneziana persu lu sennu comu persi a chidda chiusalina e lu ponti di suspiri beddu fora e rintra cainu scialava quannu supra ci passava quarcunu.
E passa e ripassa lu strittu sempri in discussioni arrivau puru lu puntu ca fineru tutti l’attenzioni finiu la festa e finiu l’amuri pi sta bedda veneziana ca subitu ’ncuntrai una longa e bedda siciliana.
Mi scrissi idda littiri d’amuri doppu picca tempu ma di sta marsalisa m’innamurai comu un lampu però dicu e affermu ca cu idda fici na beddra vita finu a quannu ncuntrai la megghiu margherita.
Totò Mirabile UNA COME TE
All’improvviso ho incontrato una come te e seguo in silenzio la sua scia profumata avvolto da nebbie sottili e vaporose che mi prendono la mente ed il cuore.
Appresto il passo e scopro le stesse orme lungo sentieri che mi sembrano portare lontano tra monti che sfidano con le vette l’infinito e si perdono nell’immensità del cielo.
Ed esco per andare dove l’istinto mi conduce per evadere galere secolari dove si è finiti e vorrei ancora tempo per fare ciò che sento per non permettere a nessuno di fermarmi.
Andare insieme scoprendo nuovi orizzonti per tuffarsi insieme nelle acque più belle rincorrersi per dopo felicemente perdersi e riscoprire il senso del ritrovarsi ancora.
E così rimanere attaccati per tutta la vita riprendendo la scia con grande vigoria e se i passi sono incerti con le tentazioni tutto andrà per come doveva andare.
Non so più quello che faccio o che farò e non m’importa nulla dove andrò se quelle lacrime che scivolano sul viso si mescolano alla nebbia che non si dirada.
Totò Mirabile
UN NUOVO MOVIMENTO
Parve che un nuovo movimento di masse fu concluso appagato apparentemente l’interesse che si muove nello spazio di tangibili fini.
Inaspettatamente dopo non parve e mi sedetti perchè la prima convinzione non aveva supporto e precipitai subito in un profondo abisso.
Ma le aspirazioni agitarono il movimento e questa volta parve e riaffermo ancora che la questione fosse chiara certo a tutti.
Ma non mi persuadeva il suo discorso anzi affermo che non era quella la questione tanto che le forme vennero anche meno.
Non fa nulla! Quante volte ripetei in giro ma le pietre sono dure e di più le teste e fu così che non volli e non cedetti più.
Il movimento finisce lì con loro inerti come inerte resto io e tutti gli altri insicuri e nessuno osa rimuovere quell’inerzia.
Come se gli altri provassero un gran piacere nel conservare quella fastidiosa e vile inerzia che non è bella affatto né per me né per noi. Totò Mirabile UN UOMO Ho incontrato un uomo per la strada era cieco e non vedeva gli orrori era sordo e non poteva sentire gli orrori ma egli non era muto e poteva parlare poteva gridare al vento assurde parole perché nessuno nella strada lo ascoltava erano diventati tutti sordi e non sentivano erano diventati ciechi e non lo vedevano non gli rimaneva che la voce per gridare e gridarono tutti tanto da non capirsi e quel bimbo seduto in mezzo alla strada piangeva perché nessuno lo vedeva nessuno ascoltava il suo pianto.
Totò Mirabile
VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO
Ventìcinque anni insieme sono un bel traguardo e spero che la felicità che stiamo vivendo non abbia mai fine, e possa sconfinare lassù. Che bello esserci incontrati quella sera d'estate perché sono sicuro che i prossimi anni saranno ancora più belli di quelli già trascorsi. In questa circostanza volgo un pensiero alle mie figlie ormai grandi e auguro a loro di essere felici e serene e festeggiare sempre. Spero di trascorrere altri venticinque anni insieme, affinchè l'argento si tramuti in oro arrivando così alla fine sostenendoci per mano con l'aiuto del Signore.
Totò Mirabile
VENTITRÉ GIUGNO
Pur di apparire egoista oggi volevo andare oltre quei marcati confini legando strettamente la terra in un abbraccio e donarle la mia generosità. Stringerla forte per farla smettere di girare sempre intorno sfuggendo alla realtà dei sentimenti e delle umane passioni. Sovente questa rimane la sola cosa cui aggrapparsi per svelarle i profondi misteri della nostra riservata vita da cui nasce e si sviluppa improvvisamente l'amore. Un amore da racchiudere in un abbraccio grande che non va confuso con atti di incertezza perché amare significa non nuocere nessuno. Il sentimento dell'amore è una cosa meravigliosa specialmente se manifestato dalla persona che ci vuole bene che ci ama e ci riempie di gioia in questo ventitré giugno.
Totò Mirabile
ZANNA
E’ stata sempre così girovaga come gli zingari per questa somiglianza la chiamiamo zanna e noi ad aspettare... Ne fece arte dell’esibizione studiò la musica da piccolina cantò le più belle canzoni accompagnandosi col piano e noi ad ascoltare... Superata questa prima fase iniziarono i concorsi di bellezza con alcune importanti elezioni e molti articoli sui giornali e noi a ritagliare... Arrivò il tempo delle foto e anche lì si fece onore mille foto le scattarono e gli album si riempirono e noi a sfogliare... La moda si fece avanti ed iniziarono le passerelle tanti abiti furono indossati abiti da sposa ricamati e noi a guardare... Però non aveva l’interesse di prestarsi come hostess Gianduia le stava stretto non risaltava il suo petto e noi a fingere... Contenta lei contenti tutti e finalmente l’università l’esiguo conto in banca la casa in città e l’operazione e noi a non dormire... Zanna fu quella volta tuo padre e la madre giovinetta zanna fu quella data quel famoso 18 maggio e noi che ti vogliamo bene. Totò Mirabile
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